Descrizione
Emanuel Swedenborg, Del cielo e delle sue maraviglie e dell’inferno, La Vita Felice 2012, pp 578
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Per dirla in breve, siamo dinanzi a un linguaggio esoterico che si presta a molte interpretazioni ma che esercita un indiscusso fascino. Si potrebbero riassumere le concezioni di Swedenborg sulle creature angeliche parafrasando le sue stesse parole, ovvero che egli ebbe la possibilità di vedere gli angeli, i quali hanno una forma umana e con essi gli è stato possibile intrattenersi così come ogni uomo può fare con un suo simile o con più persone. Di più: egli assicurò anche che gli angeli non differiscono da noi nella forma, ribadendo che, per dimostrare non trattarsi di una illusione, gli fu concesso di vederli in pieno stato di veglia, mentre era padrone di tutti i sensi, anzi godendo di uno stato di percezione chiara.
dall’introduzione di Armando Torno
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